Environment Forum: il 2 aprile si parla di ambiente in Senato
- segreteria5426
- 27 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 30 mar
Il prossimo 2 aprile nella prestigiosa sala Zuccari del Palazzo Giustiniani in Senato si terrà la seconda edizione dell'Environment Forum per parlare di ambiente.
Saluti istituzionali dei Senatori Jacopo Morrone e Manfredi Potenti e dell'Onorevole Dario Iaia, esperti ambientali rispettivamente al Senato e alla Camera dei Deputati, partecipano, su tutti, al tavolo di discussione con il Prof. Avv. Enrico Napoletano anche: l'Avv. Italo Partenza (ITC Law), l'Avv. Cosimo Pacciolla (Q8), il Procuratore Generale Alberto Galanti, il Professore Renato Baciocchi e la Dott.ssa Lucia Lo Palo (Arpa Lombardia).

La Direttiva (UE) 2024/1203 infatti è prossima alla scadenza (maggio 2026) e l'Italia deve recepirla per non incorrere in infrazione.
La Direttiva 1203, definita in 30 articoli, descrive il volto del nuovo diritto penale ambientale che gli Stati membri dovranno recepire per adeguare o innovare il proprio sistema normativo nazionale di tutela ambientale.
La Direttiva 1203 introduce un cambiamento significativo nel quadro normativo per il contrasto agli illeciti ambientali che non si limita a un incremento delle fattispecie da considerare reato rispetto alla precedente Direttiva 2008/99 ma si estende a una più dettagliata definizione di clausole generali di supporto interpretativo, a una rinnovata responsabilità degli enti e all’introduzione dell’obbligo di congelamento e confisca anche in questo ambito. Inoltre, prevede un complesso sistema di attuazione, sia a livello nazionale sia di cooperazione transnazionale, sottoposto a verifica in sede europea.
Scopo principale della Direttiva è «stabilire norme minime per la definizione dei reati e delle sanzioni al fine di tutelare più efficacemente l’ambiente» (art. 1) e lascia agli Stati membri la possibilità di prevedere ulteriori reati, oltre a quelli indicati, «conformemente al loro diritto nazionale, per proteggere l’ambiente» (art. 3, par. 5).
Tuttavia, come già accadeva la Direttiva 2008/99, l’ambito di applicazione esclude la tutela del paesaggio, concentrandosi invece sui casi in cui siano compromessi o messi in pericolo la salubrità ambientale e gli elementi fondamentali delle acque e del suolo, nonché su specifiche componenti naturalistiche, come specie e habitat protetti o aree naturali protette.
Molti i temi in discussione ma uno, su tutti, rappresenta un'indiscussa novità: l'articolo 18 introduce per la prima volta l'obbligo formativo in materia ambientale per tutti gli operatori, dai tecnici agli Enti di controllo fino a Giudici, Pubblici Ministeri e forze dell'Ordine.
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