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UNI 11961:2024 – La nuova guida per una compliance integrata ed efficace

  • segreteria5426
  • 30 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Nel contesto sempre più complesso della gestione aziendale, la norma UNI 11961:2024 rappresenta un’importante innovazione per le imprese italiane. Questo nuovo standard offre indicazioni concrete su come integrare in modo armonico il sistema di gestione della compliance – disciplinato dalla UNI ISO 37301:2021 – con i Modelli Organizzativi di Gestione e Controllo (MOG) previsti dal D.Lgs. 231/2001.


L’obiettivo? Costruire un sistema più solido e coordinato, in grado di migliorare i controlli interni, rafforzare la trasparenza e promuovere una cultura aziendale orientata alla legalità.


ISO e UNI: due linguaggi, un’unica direzione


Per orientarsi in questo nuovo scenario, è utile chiarire cosa rappresentano le norme ISO e UNI.

  • Le norme ISO (International Organization for Standardization) sono standard globali che definiscono requisiti specifici per la gestione di qualità, ambiente, sicurezza, compliance e altri aspetti strategici.

  • Le UNI, invece, sono norme italiane elaborate dall’Ente Italiano di Normazione. In molti casi, queste recepiscono e adattano gli standard ISO al contesto nazionale, rendendoli più adatti alla realtà normativa e operativa delle imprese italiane.


Un esempio evidente è proprio la UNI 11961:2024, che traduce i principi della ISO 37301 tenendo conto delle esigenze e delle peculiarità del D.Lgs. 231/2001.


Due sistemi, un unico approccio


La UNI 11961:2024 propone un modello integrato che collega:

  • UNI ISO 37301:2021 – una norma internazionale che introduce un approccio sistemico e basato sul rischio per la gestione della compliance;

  • D.Lgs. 231/2001 – il riferimento normativo italiano che stabilisce l’adozione dei MOG per prevenire la responsabilità amministrativa delle imprese in caso di reati.


Non si tratta di una semplice affiancamento: la nuova norma costruisce un ponte solido tra i due sistemi, con l’obiettivo di renderli complementari e sinergici.



Una norma costruita su basi consolidate


Uno degli aspetti più rilevanti della UNI 11961:2024 è il suo allineamento con le Linee guida di Confindustria (edizione 2021), punto di riferimento per la costruzione dei modelli 231. Questo rafforza la coerenza tra norme tecniche e soft law, evitando contraddizioni e garantendo una maggiore affidabilità agli occhi delle autorità giudiziarie.


Governance più solida grazie a OdV e Compliance Officer


La norma valorizza anche il ruolo dell’Organismo di Vigilanza (OdV), previsto dal D.Lgs. 231 per monitorare il corretto funzionamento dei MOG. Le innovazioni introdotte permettono:

  • Accesso a dati integrati: l’OdV può utilizzare informazioni generate dal sistema di gestione della compliance per avere un quadro più completo dei rischi aziendali;

  • Collaborazione con il Chief Compliance Officer: figura centrale nei sistemi ISO, il CCO diventa un interlocutore naturale e strategico dell’OdV;

  • Controlli interni più efficienti: attraverso strumenti semplificati, si riducono ridondanze, documentazione superflua e sprechi di risorse.


Un solo sistema per gestire tutti i rischi


Il vero vantaggio offerto dalla norma è la possibilità di creare un’unica struttura integrata per il risk management, evitando sovrapposizioni tra compliance e modello 231. Questo approccio semplifica le procedure interne, rende più fluida la gestione delle attività e aiuta le aziende a rispondere con maggiore rapidità alle sfide normative.


Pensare in ottica di rischio: il cuore del nuovo approccio


UNI 11961:2024 spinge le imprese ad adottare un risk-based approach, ovvero un metodo che mette al centro la prevenzione. Le organizzazioni sono chiamate a:

  • Identificare i rischi legati alla compliance;

  • Valutarne la gravità e la probabilità;

  • Adottare misure adeguate per evitarli o mitigarli.


Non è solo una misura tecnica, ma un cambio di mentalità che coinvolge l’intera azienda.


Cultura della legalità: formazione, trasparenza e responsabilità


La norma punta anche a sviluppare una cultura della compliance solida e condivisa. Come?

  • Con formazione continua: i dipendenti devono essere aggiornati su normative e procedure;

  • Con trasparenza: meccanismi chiari per segnalare violazioni rafforzano la fiducia interna;

  • Con il coinvolgimento del management: i vertici aziendali devono guidare il cambiamento, assumendosi un ruolo attivo nella gestione etica dell’organizzazione.


Conclusioni: più credibilità, più competitività


L’adozione della UNI 11961:2024 offre alle imprese italiane un’opportunità concreta per rafforzare la governance, aumentare la fiducia degli stakeholder e allinearsi alle migliori pratiche internazionali.


In un mondo dove la reputazione gioca un ruolo cruciale, disporre di un sistema di compliance integrato e riconosciuto può fare la differenza tra essere competitivi o restare indietro.


 
 
 

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